DAKS LONDON SUMMER 2017 MENSWEAR
Filippo Scuffi, direttore creativo di DAKS, racconta una collezione che diventa speziata e profuma di scoperta, si disegna nella traiettoria che unisce Londra all’India, così distanti e da sempre malinconicamente legate, in un viaggio maschile, silenzioso, che attraversa una terra da parte a parte.
DAKS racconta questa storia attraverso la nuova collezione Primavera/Estate 2017, nei panni di un uomo inglese che libera la propria mente ed il proprio stile alla scoperta dell’India.
Come strade e sentieri che si incrociano, filati pregiati in tre differenti tonalità – due grigi, di cui uno estremamente chiaro, quasi argenteo, ed un bordeaux – si incontrano nel vero tessuto Madras, una tela d’artista declinata in un intenso bordeaux dai riflessi di rubino attraversato da un tono di grigio molto chiaro, per passare dal bianco, al nero, al marrone freddo della terra, fino al beige e a due particolari tonalità di verde, uno più luminoso, che ricorda lo smeraldo, ed uno più cupo, petrolio.
Gli abiti, dal taglio rigorosamente formale, completamente sfoderati, realizzati in una lana molto leggera. I volumi sono rivisti: sempre vicini al corpo ma ora scivolano comodi e liberi, leggerissimo è il voile per le camicie e, immancabile, il cotone.
La maglieria gioca un ha un ruolo importante, come da tradizione DAKS; dalle proporzioni alterate – in alcuni casi, è realizzata in raffinate mischie – cotone e seta, cotone e cashmere, e ripropone, attraverso l’abile tessitura, l’iconica stampa madras della collezione. L’argento invecchiato indiano si ritrova nei dettagli metallici dei capi.
Una shopper, una messenger e un piccolo zaino: borse realizzate in “suede” nei colori della collezione, con dettagli in cuoio scuro, metalli old silver ed un gusto vagamente “adventure”, raccolgono i dettagli di un viaggio di transizione e cambiamento.
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Raffinatezza, armonia cromatica e materica di grande eleganza e fascino, supportati dall’iconica qualità produttiva di DAKS.
Fotografie sartoriali di un Paese lontano eppure familiare, che vestono di colore e spogliano delle proprie certezze.
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