Il film Inside Out, porta in scena la psicoanalisi in modo divertente, spiritoso e fruibile. Un modo giocoso per far entrare tutti in contatto con se stessi e far comprendere un po’ meglio cosa accade in quell’universo, talvolta, misterioso che è il nostro cervello.
Spesso ci sentiamo in un modo e 5 minuti dopo siamo letteralmente invase da uno stato d’animo totalmente diverso. Lunaticità? Follia? No niente di tutto questo! La risposta ci arriva direttamente dal grande schermo e, precisamente, dal nuovo film della Disney-Pixar, nelle sale dal 16 Settembre: Inside Out.
Inside Out: scheda tecnica e trama
Inside Out è un film d’animazione del 2015 realizzato dai Pixar Animation Studios e distribuito dalla Walt Disney Pictures. Il film, diretto da Pete Docter insieme al co-regista Ronnie del Carmen, è basato su un’idea originale dello stesso Docter.
Data di uscita: 16 settembre 2015 (Italia)
Registi: Pete Docter, Ronnie del Carmen
Durata: 1h 42m
Musica composta da: Michael Giacchino
Case di produzione: Pixar Animation Studios, Walt Disney Picture
“Inside Out”, alla lettera, significa proprio “portare all’esterno l’interno” ed è esattamente ciò che accade quando esterniamo, attraverso espressioni, gesti, parole, il nostro stato d’animo.
Il film Inside Out racconta la complicata vita di una ragazzina di 11 anni che deve fare i conti con il trasferimento da una città all’altra a causa del lavoro del padre.
Oltre a tutte le insicurezze legate all’adolescenza, dunque, si trova a dover fronteggiare anche il fatto di vivere in una città in cui non conosce nessuno e andare in una nuova scuola con nuovi compagni.
Nella sua testa di adolescente in crisi si susseguono i più disparati stati d’animo con conseguenti comportamenti in continua contraddizione e il film si snoda come un percorso ad ostacoli nella continua ricerca di un equilibrio che a 11 anni appare davvero irraggiungibile
La “pop-psicoanalisi” attraverso il film Inside Out
Ma da cosa dipendono i nostri stati d’animo e i nostri, conseguenti, comportamenti verbali e non? Dalle emozioni!
Il film porta in scena la psicoanalisi in modo divertente, spiritoso e fruibile da parte di un pubblico anche non particolarmente esperto in materia. Un modo giocoso per far entrare tutti in contatto con se stessi e far comprendere un po’ meglio cosa accade in quell’universo, talvolta, misterioso che è il nostro cervello.
Cinque personaggi per cinque emozioni
L’innovativo lungometraggio firmato Disney-Pixar presenta il cervello umano come una navicella di controllo abitata da 5 personaggi, corrispondenti alle 5 emozioni fondamentali che caratterizzano il comportamento degli individui: Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura, Disgusto
Le emozioni lavorano insieme all’interno del nostro cervello per garantire equilibrio e benessere. Tuttavia, a causa di un evento piuttosto che di un altro, può essere una determinata emozione ad avere il sopravvento e prevalere sulle altre e così ci capita di sentirci particolarmente euforici (se a prevalere è la gioia), o particolarmente arrabbiati quando a prevalere è la rabbia o ancora particolarmente malinconici e demotivati quando è la tristezza ad avere la meglio sulle altre.
Ogni emozione, però, non gode di vita a sé stante ma si nutre del continuo scambio con le altre e, pertanto, si possono avere sovrapposizioni di stati d’animo anche piuttosto rapidi: quanti di noi nell’arco di pochissimo tempo passano dalla rabbia al disgusto o dalla tristezza alla paura o dalla tristezza alla gioia? Ciò non è frutto del caso ma è il nostro cervello, la “stazione di controllo “, che attua degli stratagemmi e sposta il nostro pensiero verso qualcosa che susciti in noi un’emozione diversa da quella che in quel dato momento si sta impadronendo di noi, allo scopo di tutelarci e cercare di ripristinare l’equilibrio, per evitare che una sola emozione possa prevaricare in modo eccessivo causandoci squilibri.
Ciò viene esemplificato in modo molto chiaro in una scena di Inside Out: la protagonista, dapprima gioiosa all’idea di trascorrere la giornata insieme alla compagnia dei genitori, diviene immediatamente triste quando il padre comunica di dover correre a lavoro per risolvere un imprevisto; alora l’emozione “gioia” si mette subito all’opera per non lasciare troppo spazio alla compagna “tristezza” e conduce la mente della ragazzina verso un pensiero che può suscitarle euforia: la pizza!
L’ insegnamento di Inside Out
E’ interessante l’insegnamento che il film, seppur con leggerezza e humor, vuole far arrivare allo spettatore: le emozioni sono tutte “compagne”, sono comunicanti tra loro, complici e non antagoniste. Nessuna di esse è da mettere al bando, nessuna è cattiva o negativa ma ognuna è funzionale a qualcosa e ognuna di esse ci serve per affrontare la vita in modo equilibrato.
Il film Inside Out vuole essere una critica “metaforica e ironica” della moderna società americana che, spesso, con troppa superficialità etichetta gli individui, specialmente gli adolescenti, come “depressi” basandosi solamente su uno stato d’animo particolarmente malinconico o rabbioso e, induce, quindi, gli stessi ad assumere psicofarmaci per correggere queste emozioni ritenute negative per la società
A nessuno, è vero, piace avere paura ma se la paura non esistesse potremmo lanciarci in imprese rischiose con conseguenze anche catastrofiche per noi stessi e/o per gli altri.
La tanto vituperata rabbia è necessaria a farci ribellare e a far rispettare le nostre idee quando qualcuno ci tratta ingiustamente.
Provare tristezza per la perdita di qualcuno a cui vogliamo bene è uno stato d’animo naturale e conforme alla situazione.
Nessuna emozione è negativa, negativo è il continuo ed eccessivo prevalere di una su tutte: anche la gioia se sentita e manifestata sempre a prescindere da ciò che avviene all’esterno diventa sintomo di una disconnessione della nostra mente dall’ambiente esterno e, dunque, non è positiva.
L’equilibrio è un traguardo per cui vale la pena lavorare ogni giorno attraverso una presa di coscienza delle nostre emozioni e l’accettazione di esse, ma di tutte, nessuna esclusa!