Da Alfredo Liuzzi 
Adele accusata di plagio: la sua “Million Years Ago” ricalcherebbe la melodia di una canzone di Ahmet Kaya, “Acilara Tutunmak” (“Aggrappato al dolore”), registrata nel 1985.
Adele accusata di plagio, la notizia ha dell’incredibile. Secondo critici locali infatti, la straordinaria cantante britannica si sarebbe ispirata nella scrittura della partitura musicale ad una canzone turca del 1985. Il pezzo incriminato sarebbe “Million Years Ago”, traccia numero 9 dell’ormai arcinoto album “25”, presunto plagio di una canzone di Ahmet Kaya, “Acilara Tutunmak” (“Aggrappato al dolore”). Sui social è impazzata la polemica, con tweet molto accesi soprattutto da parte del popolo turco, incredulo di fronte alla vicenda. Adele non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione sull’argomento, ma a placare gli animi ci ha già pensato la moglie di Kaya: lei ha ritenuto doveroso precisare di ritenere improbabile che un’artista del calibro internazionale di Adele faccia una cosa del genere; non mancando di sottolineare che, se mai questa storia avesse un fondo di verità e se mai la cantante avesse scelto consapevolmente di procedere col plagio, sarebbe giusto parlare di furto.
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Adele accusata di plagio: i precedenti
Incredibilmente non sarebbe la prima volta che Adele riceve accuse del genere. A quanto pare anche il suo successo che ha già fatto la storia, “Hello”, sarebbe secondo gli scettici assomiglierebbe molto a “Martha”, uno storico brano di Tom Waits del 1973; le accuse sarebbero rivolte al contenuto della canzone, simile per quanto riguarda le tematiche e anche per la musicalità. All’ascolto della canzone, potrebbero sembrare due prodotti musicali diversi, ma è il contenuto del testo a colpire: sarebbero infatti entrambe storie di persone che si sono perse di vista da molto tempo; lo stesso produttore di Adele, Greg Kurstin, ha dichiarato che Tom Waits è un modello d’ispirazione per l’artista.
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I plagi musicali che hanno fatto storia
A differenza di quanto successo con Adele, in cui solo i fan hanno mosso accuse di plagio, ci sono precedenti storici importanti che hanno coinvolto anche le case discografiche. Il caso più recente riguarda “Blurred Lines”, successo di Robin Thicke e Pharrell dell’estate 2013, plagio certificato e condannato di “Got to Give it Up” di Marvin Gaye; i due autori sono stati costretti al pagamento di una somma di 7.3 milioni di dollari per violazione di copyright. Altri precedenti riguardano “Creed” dei Radiohead (plagio di “The Air That I Breathe” degli Hollies) e “Sweet Little Sixteen” di Chuck Berry (presa a modello dai Beach Boys per il loro successo “Surfing U.S.A.”).
Nicole Zampedri 
Redazione