Il destino del capobranco. E’ il tema sul quale gira il film svedese pluripremiato Forza maggiore, in sala in Italia il 7 maggio. La trama del film si riferisce all’immagine che l’uomo deve avere all’interno della società di oggi. Responsabile del nucleo familiare. Un film senza eroe.
Un uomo, all’arrivo di una valanga, scappa istintivamente lasciando la sua famiglia senza protezione. Superato il disastro la moglie non guarda più il marito con gli stessi occhi. Lui mantiene un comportamento immutato e nega l’evidenza, come se nulla fosse successo. La documentazione di un video rivela tutto e lui crolla. Ecco la trama di Forza Maggiore in uscita la prossima settimana, trama che si collega all’immagine che l’uomo deve avere all’interno della società di oggi, quella del capobranco.
Istinto di sopravvivenza o responsabilità familiare?
Forza maggiore parla di uomo che non è stato abbastanza uomo. Non ha rispettato la sua parte, ha seguito l’istinto di sopravvivenza e abbandonato il suo “branco”. Nel regno animale però non è così, tocca alla femmina a badare ai cuccioli ed è il maschio che deve garantire la prosecuzione della specie. Ma nell’etica della nostra società l’uomo ha il mestiere di fare l’uomo.
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Un codice di comportamento
Qual è il comportamento adatto da mantenere? Magari con un codice comportamentale sarebbe più semplice. Ad esempio quello in caso di naufragio:”Prima donne e bambini!”. Funziona davvero? L’università di Uppsala ha fatto uno studio sui disastri marittimi, risulta che le donne sono svantaggiate rispetto gli uomini in termini di sopravvivenza ed il tipo di condotta è più un:”Si salvi chi può!”.
Forza maggiore, un film della Critica
Forza maggiore è stato designato Film della Critica (ovvero un marchio di qualità con un particolare livello estetico/culturale) dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Il regista Ruben Östlund ha iniziato la sua carriera negli anni ’90 con video sciistici, per poi studiare scuola di cinema nel 2001.
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